Come si scrive una tesi di laurea triennale? Otto passaggi essenziali!
Ciao a tutt*!
In questo nuovo post voglio rispondere alle famose domande 'generatrici di panico' che ogni studente universitario prima o poi si pone durante il suo percorso: Come si scrive una tesi triennale? Da dove devo partire? Che cosa è una tesi?
E chi sono io per farlo?

Come sa già chi mi segue sui social (se non lo fai, cosa stai aspettando?!) - mi sono laureata il 5 aprile in Storia e tutela dei beni culturali con una tesi in Arte Contemporanea dedicata all'analisi del percorso artistico di Olafur Eliasson, uno degli artisti meno convenzionali e più affascinanti dei nostri giorni.
Il mio elaborato ha riscosso moltissimi complimenti da parte della commissione, quindi mi piacerebbe condividere con voi la mia esperienza e qualche piccolo consiglio di stesura!
Il giorno della mia laurea, oltre ai centinaia di complimenti, ho ricevuto in direct anche molte domande relative proprio a come scegliere l'argomento giusto e a come organizzare la stesura dell'elaborato, dato che - come è risaputo - nessuno spiega agli studenti come fare.
Ma non ti preoccupare, io sono proprio qui per questo e per raccontarti la mia esperienza!
Partiamo dunque dal principio!
1. Scegli la materia su cui svolgere l'elaborato (e, conseguentemente, il relatore che ti prenderà sotto la sua ala protettrice)
La prima cosa da fare è scegliere la materia su cui svolgere l'elaborato e che porta, di conseguenza, anche a scegliere il relatore che ti accompagnerà durante questo lungo e travagliato percorso.
Quando iniziare a pensare alla tesi?
Non c'è niente di male a iniziare a pensarci fin dall'inizio, ma ti consiglio di non chiedere la tesi fino al terzo anno, in modo che tu possa avere un quadro più completo della situazione.
Quando sarà il momento, rifletti su quali siano stati i tuoi corsi preferiti dove hai ottenuto un buon voto: trovo inutile, infatti, chiedere di svolgere la tesi su un argomento di una materia il cui l'esame non è andato molto bene perché è probabile che il professore scelga di non accettarti. Tanto vale perciò scegliere già in partenza di prendere in considerazione solo le materie in cui abbiamo ottenuto un buon risultato.
Quando hai individuato il corso su cui ti piacerebbe scrivere la tesi, verifica che il professore che lo ha tenuto sia di tuo gradimento. Trovo fondamentale scegliere come relatore qualcuno verso cui si prova stima e con cui si condivide un metodo di lavoro e di ricerca comuni; in questo modo vi risparmierete problemi e litigi in un secondo momento!
Tuttavia ricorda che la scelta non dipende solo da te!
Molti professori selezionano gli studenti da seguire per la tesi in base a dei requisiti specifici (l'aver svolto determinati esami, l'aver preso almeno X voto e così via). Prima, dunque, di chiedere a un professore di essere il tuo relatore, accertati di avere tutti i requisiti da lui richiesti in modo da non far perdere tempo a nessuno
Piccolo consiglio!
Spesso i professori sono molto impegnati, quindi non aspettare l'ultimo minuto per chiedergli di essere il tuo relatore. Organizzati per tempo! Sapendo che il mio relatore fosse molto 'ambito', ho chiesto di poter svolgere la tesi con lui circa un anno prima!

2. Seleziona due o più argomenti da proporre al professore
Hai scelto il corso su cui vuoi specializzarti tenuto proprio da quel professore che adori. Adesso è arrivato il momento di scegliere l'argomento specifico su cui verterà la tua tesi.
In alcuni casi sono i professori ad imporlo, ma io ti consiglio di rivolgerti a persone che lascino a te la scelta in modo che tu possa essere davvero motivato a continuare a scrivere quando arriveranno i tempi duri (perché sì, prima o poi arriveranno).
Seleziona, dunque, due o più argomenti che ti hanno particolarmente interessato durante il corso prima ancora di effettuare il colloquio in cui gli domanderai di essere il tuo relatore. Nel mio caso ho scelto di analizzare il percorso di Eliasson proprio perché era stato uno degli artisti menzionati a lezione, ma puoi scegliere anche sulla base di interessi personali, conoscenze pregresse e così via.
3. Capisci qual è l'obiettivo del tuo elaborato
Come mai hai scelto di trattare un determinato argomento? Qual è l'obiettivo del tuo elaborato? Queste sono domande che, prima ancora di iniziare a cercare il materiale e di scrivere, devono essere chiare in modo che non ci sia il rischio di andare fuori tema.
Le tesi devono avere un obiettivo, altrimenti sono solo dei riassunti!
Ricorda poi che l'obiettivo sarà la base di partenza per scrivere la tua conclusione, confrontando tutto il materiale che avrai trovato!

3. Ricercare le fonti
Hai scelto l'argomento da approfondire e hai ricevuto l'okay da parte del professore. E adesso?
A questo punto è arrivato il momento forse più noioso, ovvero quello di ricercare e selezionare le fonti che utilizzerai per svolgere l'elaborato. Spesso, infatti, per una tesi triennale viene richiesto di svolgere un lavoro di tipo compilativo (non di ricerca), per cui è necessario leggere ed analizzare diversi materiali (libri, saggi, cataloghi e chi più ne ha più ne metta) da cui ricavare le informazioni che riporterai nella tesi, confrontandole e riflettendo su di esse.
Per trovare le fonti, ti consiglio di usare tutti gli strumenti a tua disposizione: biblioteche universitarie, biblioteche comunali, negozi di libri, ricerche tramite Google, Amazon e così via. Più materiale troverai, più è probabile che riuscirai ad avere un quadro completo dell'argomento che vuoi approfondire e, di conseguenza, sarà più probabile che tu riesca a svolgere un buon lavoro.
Attenzione però: accertati che il materiale che hai trovato provenga da fonti autorevoli e selezionate. Per intenderci, evita di inserire come fonte Wikipedia o Lezzo.it...

4. Butta giù una scaletta della struttura dell'elaborato
Durante la fase di ricerca e di lettura delle fonti, è necessario anche iniziare a buttare giù una scaletta generale della struttura della tesi, in modo da sapere su cosa concentrarsi. Inizia a pensare di quanti capitoli sarà composta, di cosa tratteranno, quante pagine più o meno saranno e così via.
Alcuni professori preferiscono visionare la scaletta progettata dallo studente, altri invece non la chiedono nemmeno: dipende! Nel mio caso, non ho dovuto presentare nessuna scaletta al mio professore, ma l'ho comunque realizzata per avere le idee più chiare.
Ovviamente questa scaletta non deve essere un limite, puoi sempre decidere di modificarla in ogni momento della stesura, ma ti permette di avere un punto di partenza definitivo e ti garantisce un maggiore ordine mentale.
5. Inizia a scrivere
Appena hai recuperato e letto un po' di materiale interessante (non importa che tu abbia già letto tutto quanto, basta che tu abbia letto abbastanza da esserti fatto un'idea generale) e dopo aver buttato giù una scaletta, inizia a scrivere, anche se pensi di non sapere come fare!
Questa solitamente è la fase più lunga e più difficoltosa; è assolutamente normale avere dei giorni no e farsi prendere dal panico perché si pensa di non star facendo progressi. Proprio per questo motivo è importante prendersi dei momenti di pausa e non passare l'intera giornata a scrivere: meglio poche ore, ma buone! Personalmente, io scrivevo la tesi solamente per 3/4 ore la mattina, mentre il pomeriggio lo dedicavo a leggere il materiale, correggere quello che avevo scritto o a rilassarmi!
Ogni università (se non ogni professore) mette a disposizione delle norme editoriali da seguire alla lettera durante la stesura della tesi: se il tuo professore non te le ha consegnate di sua spontanea volontà, chiedigliele o cercale sul sito dell'università. Sono fondamentali per sapere quale font, quale carattere e che stile utilizzare per impaginare il tuo elaborato e per scrivere le note.
Piccolo consiglio
Mi raccomando, appuntati sempre da dove hai preso le informazioni che stai riportando nella tesi, sia che si tratti di citazioni vere e proprie, sia che si tratti di riferimenti generici. Questo ti renderà la vita molto più semplice una volta che arriverai a scrivere la bibliografia e la sitografia.
Ogni volta che concludi un capitolo (o diversi paragrafi), invia una email al professore per tenerlo aggiornato e per permettergli di correggere ciò che hai scritto. Non aspettare di aver finito completamente il lavoro per inviarglielo perché questo lo farà sicuramente innervosire e non gli permetterà di sentirsi coinvolto nel tuo progetto. Allo stesso tempo però, evita di inviare una pagina alla volta: è importante trovare il giusto equilibrio. Nel mio caso, ci eravamo accordati affinché gli inviassi circa dieci pagine alla volta: è sempre bene parlarne e decidere insieme al relatore per evitare tensioni inutili.
Piccolo consiglio
Sono fermamente convinta che l'introduzione e la conclusione siano le cose da scrivere per ultimo, una volta che tutti gli altri capitoli sono stati conclusi. In questo modo è possibile avere un quadro più completo di ciò che è stato scritto e sarà più facile trarre delle conclusioni, mettendo in evidenza come sia stato raggiunto l'obiettivo dell'elaborato.

6. Scrivere la bibliografia e la sitografia
Scrivere la bibliografia è un qualcosa che alcuni fanno parallelamente alla scrittura della tesi, mentre altri fanno alla fine. Io appartengo al secondo gruppo di persone, anche se ovviamente ho tenuto traccia di dove e come fossi entrata in possesso di determinate citazioni.
Questa parte non è complessa, è solamente molto meccanica e noiosa: falla mentre ascolti un po' di musica, ti passerà sicuramente meglio il tempo.
7. Realizzare il discorso
Beh, siamo arrivati alla fine. La tesi è conclusa ed è stata corretta dal professore.
Puoi finalmente tirare un respiro di sollievo.
Tuttavia, ti manca un'ultima cosa: preparare il tuo discorso per la giornata della discussione. Eh già, la tesi non basta scriverla, è necessario anche presentarla di fronte a una commissione (che di solito è composta dal tuo relatore, il correlatore, il presidente ed altri professori) in un discorso che di solito dura dai 5 ai 15 minuti.
Ti consiglio di realizzare un discorso breve ed efficace. Io sono partita introducendo la pratica artistica di Olafur Eliasson per poi riportare le mie conclusioni, dove ho evidenziato quali - secondo me - fossero i principi teorici chiave alla base della sua produzione artistica. Trovo fondamentale inserire le conclusioni che si sono raggiunte all'interno del discorso, per far comprendere al meglio il lavoro che si è svolto.
Piccolo consiglio
Per aiutarti a non perdere il filo e per coinvolgere maggiormente chi ti ascolterà, ti consiglio di realizzare una presentazione PowerPoint breve, con circa 8/10 slide: io l'ho fatto e mi ha aiutato davvero molto ad acquisire maggiore sicurezza in me stessa e a rendermi conto di quanto tempo stesse passando.
8. Ricorda di stampare la tua tesi!
Una volta che tutto è pronto, non resta altro da fare se non stampare la tesi per poterla finalmente stringere tra le tue braccia! Puoi scegliere di andare in un negozio fisico della tua città o di farla stampare online.

Io ho scelto questa seconda opzione e ho utilizzato il sito https://www.tesi24.it con cui mi sono trovata molto bene. Non si tratta assolutamente di una sponsorizzazione, mi sono realmente trovata bene con loro perché sono veloci, precisi, professionali e offrono una grande varietà di colori da poter scegliere per la copertina, in modo che sia perfettamente abbinata al tuo outfit!
Questi erano tutti i miei consigli su come scrivere una tesi. Rimango ovviamente a vostra disposizione, sia qui sul blog che su Instagram, per rispondere a tutte le vostre domande!
Su cosa scriverete la vostra tesi? Fatemelo sapere in un commento e in bocca al lupo!
Un abbraccio!
Giulia